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Il 1° Convegno Intergruppi è stato voluto fortemente dai gruppi scientifici che studiano e lavorano sul cadavere, ovvero il Gruppo Italiano di Patologia Forense, Gruppo Tossicologi Forensi Italiani, Genetisti Forensi Italiani, Gruppo Italiano di Entomologia Forense e Gruppo Italiano Antropologi e Odontologi Forensi, con il preciso fine di far incontrare i propri associati e discutere assieme delle diverse problematiche connesse con il sopralluogo e l’autopsia giudiziaria. L’intento è di iniziare un dialogo più diretto in modo da favorire sinergie scientifiche e professionali e stimolare i giovani verso le diverse aree di interesse della patologia forense.

I Presidenti dei gruppi ritengono che siano ormai maturi i tempi per una maggior convergenza di energie, mirate al progresso scientifico della nostra amata Disciplina, in vista di un sempre maggior riconoscimento del peso culturale e professionale che gli specialisti nel settore devono, e sottolineo DEVONO, avere da parte della società civile.

La crisi di fiducia che investe il mondo della medicina ormai interessa anche la medicina legale, assistiamo, infatti, sempre più a criticità che insorgono in seno ai processi penali –con ripercussioni mediatiche gravissime per la disciplina- che di volta in volta possono avere alla base una insufficiente circolazione di informazioni, una scarsità di risorse mirate ad un miglior approfondimento tecnico-scientifico del caso, una ritrosia nel chiedere la collaborazione di altre competenze o la mancanza di riferimenti territoriali cui riferirsi. I motivi sono molteplici e ne ho elencati soltanto alcuni.

A questi si sommano i problemi economici del nostro Paese che impongono da parte della Procura una sempre maggior selezione dei casi da affidare al patologo forense con la conseguente sensibile diminuzione di casistica a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, con ricadute importanti sulla ricerca scientifica, nonché pericolose omissioni sulla identificazione di delitti che potrebbero non essere valutati come tali.

I giovani, da parte loro, pur sostenuti da grande passione, devono confrontarsi con la precarietà di questo lavoro, spesso fatto di anticipazione di spese, con comprensibili disagi quando si è ad inizio carriera, e di onorari percepiti come nettamente inferiori rispetto all’impegno profuso, oltre alle ampie dilazioni nei tempi di pagamento.

Tutto ciò crea un esodo continuo di giovani forze verso altri ambiti della nostra disciplina, più sicuri e remunerativi, con il conseguente impoverimento esperienziale nel campo della patologia forense e il rischio di dover inserire prematuramente giovani patologi in un’area professionale affatto scevra da insidie e responsabilità.

Consci di questa situazione, i Presidenti dei gruppi scientifici hanno inteso creare un’occasione di incontro tra i propri associati, convinti che condividere le criticità che lo studio del cadavere pone costantemente a ciascuna delle competenze qui presenti, consenta di chiarire assieme come evitare errori, risolvere problemi e dare nuova linfa vitale, con la nostra coesione, alla DIGNITA’ della nostra professione, creando un forte senso di appartenenza.

Allo stesso tempo, è un’occasione per sviluppare progetti scientifici innovativi tra istituti diversi.

Infine, ma non meno importante, siamo convinti che l’interazione personale tra le diverse competenze favorisca relazioni tra i singoli professionisti ed i poli tecnico-scientifici esistenti sul territorio nazionale favorendo la ricerca e la richiesta di apporti tecnici e di esperienza nei casi peritali gravati da quesiti più specialistici e permetta, quindi, di fornire un prodotto di maggior qualità all’Autorità Giudiziaria.

La presenza in questa sede di Procuratori, Sostituti Procuratori ed avvocati penalisti, che ringraziamo per la partecipazione, rende l’intento ancora più efficace consentendo un confronto a 360° tra i vari attori coinvolti.

In linea con le indicazioni che ci provengono dalla Legge Gelli, l’obiettivo del convegno è anche quello di giungere a creare un tavolo tecnico che –alla luce dei grandi progressi tecnici fatti negli ultimi anni dalle scienze forensi- lavori per la definizione di raccomandazioni per il sopralluogo e per il prelievo di campioni biologici da cadavere a fini forensi, che diverrebbero parte integrante dei protocolli di ciascun gruppo.

Con l’auspicio che l’entusiasmo con cui è partita questa iniziativa incontri l’entusiasmo di chi ha voluto parteciparvi, e la presenza di circa 200 persone fa ben sperare, e con la certezza dell’approvazione dei nostri Maestri, Vi dò il benvenuto al 1° Convegno Intergruppi GIPF, GTFI, GeFI, GIEF e GIAOF.

Un particolare ringraziamento va rivolto al Prof. Ernesto D’Aloja e al Prof. Roberto Demontis per aver accettato di ospitare il convegno, con tutti gli oneri che ciò comporta. Il ringraziamento è particolarmente sentito perché ci hanno dato l’opportunità di godere per qualche giorno dello splendore della loro terra e della sua ospitalità.

Rossana Cecchi

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Si ricorda che anche i moderatori, partecipanti alle tavole rotonde e discussant
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