AUTOPSIA – STANDARD SPECIFICI
ASFISSIA MECCANICA VIOLENTA
(COMPRESSIONE DEL COLLO: IMPICCAMENTO – STRANGOLAMENTO)

A cura del gruppo di studio nominato dal GIPF

In questo protocollo viene riportati lo standard proposto per l’esame post mortem in casi di asfissie meccaniche violente da compressione del collo (impiccamento-strangolamento).
Le indicazioni specifiche riportate vanno ad integrare lo standard generico e quello indicato per l’autopsia in caso di morte inaspettata, presumibilmente naturale, nell’adulto.
I) PREMESSE
II) DATO STORICO-CLINICO
a) Dati circostanziali

b) Dati anamnestici:
– notizie relative all’eventuale intervento di personale sanitario nel periodo peri-mortem e su spostamenti, trasporto, trattamenti medici di emergenza o altre attività comunque idonee a modificare lo stato dei luoghi, la posizione del corpo, gli indumenti e la distribuzione di tracce e reperti.

Descrizione dei rilievi effettuati in sede di sopralluogo dal medico-legale incaricato dell’ autopsia:
Le informazioni acquisite nel corso delle indagini di Polizia giudiziaria sulla scena e la relativa documentazione fotografica ed in particolare l’esame del corpo effettuato dal medico-legale acquistano rilievo fondamentale in questi eventi, per cui deve ritenersi opportuno che al sopralluogo partecipi lo stesso medico-legale incaricato dell’ autopsia. Devono essere rilevati e documentati i seguenti dati specifici:

1. caratteri del luogo e della scena: se si presenta in disordine o vi sono chiari segni di lotta;
2. modalità di fissazione del laccio al punto di attacco e misura della lunghezza del laccio dal punto fisso all’ ansa; distanza dal punto fisso al suolo; distanza tra la pianta dei piedi (talloni) e il suolo; presenza di strutture o piattaforme sopraelevate utilizzate per fissare il laccio (misurarne l’altezza e la distanza dal corpo); presenza di altre strutture adiacenti al corpo;
3. caratteri(nodo) e modalità di costrizione del mezzo utilizzato;
4. stato dei fenomeni tanatologici (in particolare delle ipostasi) e compatibilità con la posizione del corpo;
5. presenza e caratteri di colature ematiche dalle narici e dalla bocca;
6. esame delle mani;
7. procedure di rimozione (rimuovere il laccio solo se necessario e comunque preservando la posizione e i caratteri del nodo che non deve essere mai disfatto).
III) CONDIZIONI DEL CORPO, INDUMENTI, OGGETTI PERSONALI, ALTRO

– Se presente, il laccio deve essere descritto con speciale riguardo per i seguenti dati: materiale, lunghezza (misura), spessore(misura), caratteri della estremità, caratteri e tecnica di esecuzione del nodo presente.
– Se in sede, rimuovere il laccio solo dopo aver eseguito tutti i rilievi (posizione,grado di costrizione, corrispondenza con i caratteri del solco) e la documentazione fotografica preservando la posizione e i caratteri del nodo che non deve essere mai disfatto.

IV) IDENTIFICAZIONE
V) ESAME ESTERNO
Descrizione e documentazione di tutti i dati rilevanti, evidenti all’esame della superficie corporea.
a) Caratteri fisici generali
b) Fenomeni post-mortali
– Sede, distribuzione e caratteri particolari delle ipostasi:descrivere e fotografare.
c) Esiti di interventi sanitari

d) Lesioni e processi patologici
Testa

– Descrivere la presenza di pallore della faccia ovvero di congestione e petecchie emorragiche (a livello delle congiuntive e della cute in sede peri-orbitale e retro-auriculare).
– Presenza e aspetto di colature ematiche dalla bocca e/o dalle narici.

Collo

– Descrizione dei caratteri del solco escoriato su tutto il contorno con particolare riguardo al livello
(anteriormente rispetto alla cartilagine laringea, lateralmente rispetto all’angolo mandibolare), alla
larghezza, alla direzione (orizzontale-obliqua), alla profondità, al colorito ed all’aspetto più o
meno marcato della escoriazione ed alla presenza e sede di aree cutanee integre.
– Descrizione (o esplicita esclusione) di altre abrasioni e/o contusioni a livello del collo ed in
particolare sul contorno del solco.
– Confronto di eventuali aspetti figurati delle zone escoriate del collo con i caratteri del laccio
repertato(trama,intreccio).
– Documentazione fotografica completa delle lesioni.

Tronco e arti

– Lesioni in rapporto a convulsioni, lesioni da difesa, immobilizzazione forzata, compressioni contro
superfici, ecc.(esplicitare anche il reperto negativo).

Mani

– Tracce particolari a livello delle mani: fratture ungueali, residui subungueali (taglio delle estremità delle unghie o prelievo mediante nastro adesivo per evidenziare eventuali residui di tessuto da confezionamento del laccio)
VI) RADIOLOGIA POST-MORTALE
Se vi sono indicazioni

VII) SEZIONE CADAVERICA ed ESAME INTERNO

– Eseguire la dissezione del collo con procedura corretta per evitare artefatti (è essenziale la sezione
dei tessuti molli della muscolatura e degli organi del collo su un campo privo di imbrattamento
ematico – v.Raccomandazione R-99-3):

L’ esame in situ delle strutture del collo deve essere effettuto dopo asportazione dell’encefalo e degli organi toracici per “svuotare” dal sangue le strutture vascolari cervicali.
I muscoli del collo devono essere sezionati “a strati” iniziando dalla sede di inserzione distale di ciascun muscolo e sezionando verso la laringe . Descrivere e documentare ciascuna delle ecchimosi riscontrate(sede, livello, corrispondeza con le lesioni cutanee).
L’osso ioide e le cartilagini tiroidea e cricoidea devono essere scoperti ed esaminati relativamente alla presenza di fratture ed ecchimosi periosteali e peri-cartilagenee .
– Mettere allo scoperto e palpare la cartilagine tiroidea e l’osso ioide per evidenziare fratture e
documentare la presenza di infiltrato emorragico peri-fratturativo.

– Commentare in maniera specifica l’ integrità delle vertebre cervicali(ovvero la presenza di
fratture ed infiltrati emorragici peri-fratturativi e di eventuali processi patologici quale
l’osteoporosi).

– indagini strumentali su organi o blocchi di organi prelevati in sede di autopsia (rx del blocco laringe-osso ioide per documentare lesioni fratturative).

VIII) DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA e SCHEMI CORPOREI

– fotografare dal generale al particolare (fino alla macrofotografia se necessaria), con mezzi di registrazione di elevata qualità, tutti gli elementi rilevanti evidenziati sia all’esame esterno che nelle varie fasi della dissezione a livello del collo ed in particolare eventuali fratture delle cartilagini cervicali;
– fotografare le lesioni cutanee figurate con pellicola bianco-nera ad elevato contrasto, ai fini di un possibile confronto.

IX) CAMPIONI per l’ISTOLOGIA

– Cute a livello del solco; fratture della cartilagine tiroidea e/o dell’osso ioide.
(conservare integralmente le strutture del collo per l’esame istologico, compresi i piani muscolari
ed i fasci vascolo-nervosi-R(99)3)
X) CAMPIONI per altri ESAMI di LABORATORIO

– Tossicologia completa.

– Prelievo delle unghie (estremità libera) o del materiale subungueale

XI) SINTESI delle LESIONI e dei REPERTI e/o DIAGNOSI ANATOMO-PATOLOGICA

XII) CAUSA di MORTE

XIII) VALUTAZIONE E CONCLUSIONI

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